WWDC 2025 di Apple: Siri è la grande delusione
Aggiornato il 10 Giugno 2025di Marco Ponteprino
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Durante l'evento Apple noto come Worldwide Developer Conference 2025 (WWDC 25), la compagnia di Cupertino ha presentato numerose novità per i suoi sistemi operativi e servizi, tra cui un nuovo design Liquid Glass e un aggiornamento per quanto concerne la denominazione di software e sistemi operativi.
Tuttavia, ciò che ha colpito maggiormente analisti e utenti è stato il silenzio dell'azienda rispetto a una implementazione che, in molti, davano quasi per scontata. Stiamo parlando di Siri e, più nello specifico, in un rinnovamento dall'assistente vocale all'insegna dell'Intelligenza Artificiale.
Secondo le promesse di Apple nel corso della scorsa estate, Siri avrebbe dovuto fare un salto di qualità, con un'integrazione massiccia dell'AI. Nonostante le premesse, la compagnia non ha fatto alcun tipo di cenno a riguardo nel corso del WWDC 25.
Craig Federighi, Senior Vice President of Software Engineering di Apple, ha dedicato solo pochi secondi a Siri durante il keynote, sostenendo come "Il lavoro per rendere Siri più personale richiede ancora tempo per raggiungere gli standard di qualità che Apple si è imposta”. Lo stesso Federighi ha poi aggiunto che ulteriori dettagli saranno diffusi da Apple nel corso del prossimo anno, lasciando intendere che non ci saranno novità concrete prima del 2026.
Tenendo conto di quanto velocemente si stanno muovendo i tanti competitor nel contesto dell'AI, quanto dichiarato da Federighi è tutt'altro che confortante per i fan di Apple.
Siri e AI: perché questo ritardo inaspettato?
La versione avanzata di Siri avrebbe dovuto sfruttare l'AI per interazioni avanzate con l'utente, andando a comprendere stile di comunicazione e routine quotidiane dello stesso. Il tutto per offrire risposte pertinenti.
Nonostante le ottime premesse, la versione in fase di sviluppo non sembra garantire ancora adeguata stabilità, come riportato dalla testata giornalistica di Bloomberg. Visti i test insoddisfacenti, il colosso tecnologico ha dunque preferito posticipare il lancio.
Le avvisaglie per il ritardo erano d'altronde nell'aria, anche in virtù della riorganizzazione interna dell'azienda. John Giannandrea, Senior Vice President di Machine Learning and AI Strategy, è stato rimosso dal progetto Siri e sostituito da Mike Rockwell, già responsabile di Apple Vision Pro.
Questo cambio di leadership segnala la volontà di Apple di recuperare il terreno perduto, ma evidenzia anche alcune difficoltà nel creare una struttura interna valida. Investitori e analisti hanno manifestato preoccupazione per un ritardo che rischia di compromettere la posizione di Apple nel settore dell’AI, con aziende come Google, OpenAI e Anthropic che stanno proponendo innovazioni a un ritmo impressionante.
Nonostante la partnership siglata con OpenAI, di fatto, Apple rischia di rimanere troppo in dietro per poi recuperare facilmente sui colossi del settore. La sinergia permetterà, quando Siri non sarà in grado di rispondere a una domanda, di direzionare l'utente verso ChatGPT a partire da iOS 26. Una sorta di "toppa" che dimostra come la compagnia fondata da Steve Jobs sia però in affanno nello sviluppare tecnologie AI.