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Ritorno a Chernobyl: i libri che raccontano il disastro nucleare

Ritorno a Chernobyl: i libri che raccontano il disastro nucleare
La notte del 26 aprile 1986, lo spartiacque tra il prima e il dopo dell'umanità. Il prima, ricco di speranze, il dopo pieno di consapevolezza di quanto l'uomo è spesso la causa dei suoi mali, di quanto arroganza e presunzione siano alla base di ogni sbaglio e fallimento.

Abbiamo da poco assistito alla messa in onda della serie tv "Chernobyl", che ci ha riportato indietro nel tempo, a quel terribile 26 aprile del 1986, quando l'esplosione di un reattore di una centrale in Ucraina fece piombare il mondo nell’incubo del nucleare. A distanza di 33 anni, grazie anche alla serie tv, non è scemato l’interesse per l’accaduto, ma soprattutto per le storie delle persone coinvolte, che hanno visto cambiare la loro vita per sempre, per le tante vite perse, gli atti eroici di pompieri addetti della centrale, che sacrificandosi, hanno evitato una catastrofe ancora peggiore. La città più colpita fu Pripjat; all’epoca contava 49mila abitanti, per lo più lavoratori nella centrale nucleare, e tutti di giovane età. Basti pensare che la natalità era molto alta, grazie anche alle condizioni di vita, Pripjat era considerata come una città all’avanguardia, e tra le più belle, il suo soprannome era “La città dei fiori”. Evacuata il giorno dopo l’incidente, è rimasta deserta, abbandonata. Oggi ci ricorda a cosa conduce l’arroganza dell’uomo e rappresenta una sorta di museo di quegli anni, essendo rimasta ferma al 1986: in meno di tre ore era vuota e lo rimarrà per sempre.  Ma la tragedia non è un palazzo abbandonato, la tragedia è quella di chi lo abitava. Siamo andati a scoprire dei libri che parlano di tutto ciò che accadde quella notte al 1.23.45, un’orario che per tante persone, fa da spartiacque tra un prima e un dopo.

Il libro da cui è ispirata la serie tv: Preghiera per Cernobyl'. Cronaca del futuro

Svetlana Aleksievic, giornalista scrittrice ucraina, ripercorre quella sera attraverso le voci dei sopravvissuti, di chi ha visto morire i propri cari, dopo immani sofferenze. Nell’introduzione la scrittrice analizza il rapporto che l’uomo ha con il nucleare, fa capire quanto la sua presunzione di onnipotenza sia essa stessa rovina, e come, anche in tempi più recenti, la lezione di Cernobyl non sia stata di esempio. La frase con cui si conclude la prefazione: “Pensavo di avere scritto del passato, invece era il futuro”. Dopo aver dato spazio ai dettagli storici, il libro dà spazio ai vari racconti, di chi c’è stato, per un motivo o un altro. Commovente quello di Ljudmila Ignatenko: andando indietro con la memoria la moglie del vigile del fuoco Vasilij Ignatenko descrive la sua vita e quella del marito prima di quella sera, e le sofferenze che ha patito il marito prima di morire dopo quattordici giorni di agonie dovute all’esposizione alle radiazioni. Ci arriva l’amore incondizionato di questa donna che per il resto della vita rimarrà segnata. La scrittrice lascia che siano queste persone a raccontare quei giorni, senza aggiungere o togliere una parola, per dare al lettore un perfetto resoconto dei fatti, attraverso gli occhi di chi ha visto e vissuto Chernobyl.

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Preghiera per Cernobyl'. Cronaca del futuro

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Libro fotografico su Chernobyl: Chernobyl. Scatti dall'inferno.

Massimiliano Squillace racconta, attraverso questo libro fotografico, il suo viaggio a Chernobyl, all’interno della così detta “zona di esclusione” di cui fa parte la città, fantasma dal 1986, Pripjat. Dalle foto, con considerazioni personali, della città della centrale nucleare “Lenin”, che siamo abituati a chiamare Cernobyl, con il suo enorme sarcofago, a quella della famosa ruota panoramica, che non venne mai messa in funzione (la sua inaugurazione e quella del parco giochi era prevista per il primo maggio) e che oggi è la zona più radiattiva della città. Un libro fotografico che si legge molto bene e che senza entrare in dettagli e particolari, ci fa riflettere su cosa significhi la parola "nucleare" e sulle conseguenze delle pessime scelte dell’uomo.

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Chernobyl. Scatti dall'inferno. Ediz. illustrata

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Dal punto di vista storico geografico: POLVERE. Viaggio a Chernobyl, Pripyat, Duga 3, Kiev sulle tracce di un impero dissolto

Libro interessante scritto e curato da Simone Fagioli, ricercatore in ambiti economico, sociale e politico. Nel 2016, in occasione dei 30 anni dal disastro, è andato a Chernobyl per raccontarne i luoghi abbandonati, la città di Pripyat, la base di Duga 3,  luogo tenuto segreto dove si trovava il radar, detto “Woodpecker” ("picchio"). Il taglio è antropologico. Parte da Cernobyl fino ad oggi, per tornare al passato, alla prima guerra mondiale, all'epoca dell’Ucraina pre-sovietica e dei territori da conquistare. Ci riporta alla seconda guerra mondiale, quando tedeschi e italiani invasero questi territori. Il libro è arricchito da immagini e documenti storici inediti e ci aiuta a capire ciò che rimane di quel periodo, in questo paese, l’Ucraina, dove spesso si giocano gli equilibri, fragili, tra Europa e Russia.

Altri suggerimenti:

 

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Chernobyl. Pripyat e la zona di esclusione

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