I racconti forti e spiazzanti di Niccolò Ammaniti
Aggiornato il 28 Dicembre 2022
Aggiornato il 28 Dicembre 2022
Autore di romanzi e racconti tradotti in oltre 44 paesi Niccolò Ammaniti ha ricevuto nel 2001 il Premio Viareggio per "Io non ho paura". Nel 2006 riceve il Premio Strega con l'opera "Come Dio comanda". Dai suoi libri sono stati tratti diversi film come "L'ultimo capodanno" di Marco Risi e "Branchie" di Francesco Ranieri Martinotti. Gabriele Salvatores ha invece diretto i film "Io non ho paura" e "Come Dio comanda". Nel 2012 Bernardo Bertolucci, traspone sul grande schermo "Io e te". Niccolò Ammaniti è inoltre autore e regista del docu-film del 2014 "The Good Life". Nel 2018 va invece in onda "Il miracolo", una serie tv originale SKY di cui Niccolò Ammaniti è showrunner, co-sceneggiatore e co-regista.
La Top 3 di Consigli.it
Ti prendo e ti porto via
A Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. In questa periferica maremma di paludi e zanzare, di bar e casette affacciate sul nulla di una strada provinciale si svolgono due storie d'amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, è sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore psicopatico, è introverso, sognatore, e la vittima preferita dei bulli del paese. Graziano Biglia è tornato a Ischiano, con la sua fama di chitarrista sciupafemmine e il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. E tra i due, in apparenza lontani come i pianeti di due galassie, nasce un'attrazione.
Pro: Romanzo irrinunciabile per chi ama lo stile di Ammaniti
Contro: Personaggi un po' stereotipati
Ti prendo e ti porto via
Anna
In una Sicilia diventata un'immensa rovina, una tredicenne cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono più, dovrà inventarne di nuove. Con "Anna" Niccolò Ammaniti ha scritto il suo romanzo più struggente. Una luce che si accende nel buio e allarga il suo raggio per rivelare le incertezze, gli slanci del cuore e la potenza incontrollabile della vita. Perché, come scopre Anna, la "vita non ci appartiene, ci attraversa".
Pro: Un racconto piacevole, fluido ed avvincente
Contro: Manca la vena ironica degli altri romanzi
Anna
Come Dio comanda
Rino e Cristiano Zena sono padre e figlio. Rino ha trentasei anni ma ne dimostra cinquanta, è ostinato, violento e xenofobo, ma adora suo figlio. Cristiano ha tredici anni, è timido, alto e sottile, e sa che quel padre ubriacone e "buono a nulla" è la sola persona su cui può contare. Vivono in una periferia del nord-est, tra desolazione e centri commerciali. Soli contro il mondo, hanno per amici due tipi strani, Quattro Formaggi e Danilo. È con questi che Rino organizza la rapina che dovrà riscattare le loro vite. La notte del colpo, però, si scatena un furioso temporale, e una ragazzina bionda apparsa dalle tenebre e dal fango fa deviare i destini di tutti.
Pro: Una storia cruda, che non lascia indifferenti.
Contro: Libro da spiaggia
Come Dio comanda
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Io e te
Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.
Pro: Libro molto profondo, nonostante la brevità
Contro: La trama lascia un po a desiderare
Io e te
Il momento è delicato
Fin dagli esordi il racconto è stato una delle forme preferite da Niccolò Ammaniti. Questo libro ne raccoglie sedici, una piccola summa introdotta dall'autore stesso. Storie che nascono "da una semplice (e spesso inverosimile) ipotesi", da domande che si affacciano sull'assurdo. E ci portano in territori dove non esistono confini tra normalità e follia, tra quotidiano e fantastico. Dove a trascinare il lettore è un ritmo irregolare e perfetto. Perché entrare nel mondo di Ammaniti è come fare un giro sulle montagne russe: ci si muove per scarti imprevisti, rallentamenti inattesi e cadute precipitose.
Pro: Una bella raccolta in perfetto stile Ammaniti
Contro: Alcuni racconti non appassionano
Il momento è delicato.
Che la festa cominci
Nel cuore di Roma, il palazzinaro Sasà Chiatti organizza nella sua nuova residenza di Villa Ada una festa che dovrà essere ricordata come il più grande evento mondano nella storia della nostra Repubblica. Tra cuochi bulgari, battitori neri reclutati alla stazione Termini, chirurghi estetici, attricette, calciatori, tigri, elefanti, il grande evento vedrà il noto scrittore Fabrizio Ciba e le Belve di Abaddon, una sgangherata setta satanica di Oriolo Romano, inghiottiti in un'avventura dove eroi e comparse daranno vita a una grandiosa e scatenata commedia umana. Ammaniti sa cogliere i vizi e le poche virtù della nostra epoca. E nel sorriso che non ci abbandona nel corso di tutta la lettura annegano ideali e sentimenti. E soli, alla fine, galleggiano i resti di una civiltà fatua e sfiancata. Incapace di prendere sul serio anche la propria rovina.
Pro: Racconto di fantasia ma con personaggi molto verosimili
Contro: Storia per certi versi surreale
Che la festa cominci
Fango
Dall'Apocalisse festosa de "L'ultimo capodanno dell'umanità" alle peripezie del picciotto Albertino protagonista di "Fango", i racconti di Niccolò Ammaniti mettono in scena i nuovi eroi di un'umanità borderline e metropolitana, capace di passare con leggerezza da una modesta aspirazione a un efferato delitto. Sono racconti che mescolano tutti i generi, dall'horror alla commedia all'italiana, trovando infine in una grottesca vena comica il vero elemento comune. Storie nelle quali una minuziosa osservazione della realtà si fonde con una scatenata fantasia, per cui anche la morte si trasforma in uno scintillante spettacolo.
Pro: Per chi ama una scrittura diretta e senza fronzoli
Contro: I racconti non hanno grottesco, il noir e l'ironia tipiche dello scrittore
Fango
Branchie
Protagonista di "Branchie" è Marco Donati, un ragazzo che studia il comportamento dei pesci, malato terminale, con madre ossessiva e fidanzatina. Dall'abulico trascinarsi da una festa all'altra nella Roma dei quartieri alti, Marco precipita in una avventura senza limiti, come un cavaliere senza paura, in un'India che sembra il capolavoro di un falsario pazzo. Road movies, quiz col domandone nei momenti più critici, demenziali sport estremi e molto altro. Tutto frullato come in un "tramezzino ripieno di baccalà, broccoli, maionese e cipolle al curry".
Pro: Romanzo leggero e molto divertente
Contro: Onirico, ironico, paradossale, a tratti insensato
Branchie
Anche il sole fa schifo
Un ragazzo, una ragazza, il migliore amico di lui, la migliore amica di lei. Storia d'amore e d'amicizia che si complica e si stravolge nell'arco di un fine settimana. Confessioni, ripensamenti, sensi di colpa, paura della solitudine porteranno la vicenda verso uno sbocco imprevedibile.
Pro: Una storia di amore e tradimento
Contro: Libro fra realtà e sit-com
Anche il sole fa schifo
L'ultimo capodanno
I condomini del comprensorio "Le Isole", complesso residenziale al numero 1043 della via Cassia, a Roma, si preparano a festeggiare l'anno nuovo. La vita è amara e va addolcita, occorre annegarla nello champagne e abbuffarla nello zampone e lenticchie. Ognuno festeggia alla sua maniera e poco alla volta il condominio diventa un gigantesco magnete che attrae, per necessità o per caso, una serie di vite che s'intrecciano con quelle dei condomini. L'azione cresce lenta ma implacabile. Alla fine tutto esplode, quando i freni si allentano, quando la festa ha inizio, quando il sangue comincia a scorrere.
Pro: Un giallo di Capodanno
Contro: Il racconto è contenuto in Fango
L'ultimo capodanno