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Ezio d' Errico, i migliori libri dell'inventore del giallo all'italiana

Aggiornato il 24 Settembre 2024
di Maurizio Amore
Foto delle copertine dei libri di Ezio d'Errico
Autore di gialli e opere teatrali, oltre ad essere tra i primi pittori astrattisti italiani, Ezio D’Errico è nato nel 1892 ad Agrigento.

Ispirati all'opera Simenon i romanzi di Ezio D'Errico vedono come protagonista il commissario Emilio Richard. Disincantato, concreto, solo in apparenza distaccato, il "simenoniano" Richard indaga in una Parigi e in una provincia francese non di rado inospitali, popolate di figure ambigue e spiazzanti, spesso ai margini della società, individui rifiutati, disadattati, solitari. Fra i suoi celebri lavori come sceneggiatore ricordiamo “La sei Giorni” una commedia andata in scena nel 1953 al Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Giorgio Strehler. Sempre attorno agli anni '50 Ezio D’Errico scrive inoltre per la radio diverse serie di gialli che riscontrano un grande successo di pubblico.


Il commissario Richard. Qualcuno ha bussato alla porta.

Qualcuno ha bussato alla porta, primo romanzo giallo di Ezio D’Errico, è anche la prima indagine del commissario parigino. In una sordida stanza in affitto a Montmartre viene ritrovato il cadavere del giovane Charles Boyer, un pittore di scarso successo. Nessun dubbio, si è impiccato. Ma Richard non crede alla prima versione dei fatti. Ritiene che l’uomo sia stato, invece, assassinato. Cosa si nasconde dietro questa macabra messinscena e agli altri eventi che seguiranno? Il capo della Sûreté riuscirà, grazie al suo intuito, a scoprire il segreto che si cela dietro la morte di questo artista incompreso.


Il commissario Richard. La donna che ha visto.

In una nota stazione termale viene strangolato un anziano signore. Una sola persona ha visto il colpevole in fuga: è la giovane domestica Marie assunta da poco nella pensione teatro dei fatti. Ma anche la ragazza viene assassinata. Il movente, forse, è uno strano testamento: l’uomo ucciso, un certo François Vallier, ha infatti lasciato tutti i suoi averi alla governante, trascurando la sorella Thérèse. C’è qualcosa di oscuro nel passato di Vallier? È legato alla sua morte? Perché qualcuno ha tentato di uccidere anche Thérèse? L’epilogo è inaspettato e sconvolgente. La donna che ha visto è uno dei romanzi più avvincenti di Ezio D’Errico, una delle indagini più intricate e sorprendenti del Commissario Richard.


Il commissario Richard. Un grido nella nebbia

Sul canale è scesa la notte, fra l’incedere pigro dei battelli e le luci sempre più fioche, quasi invisibili, delle baracche. Una fitta nebbia avvolge tutte le cose e il freddo intenso entra nelle ossa. Nelle vicinanze di una chiusa riaffiora il cadavere di un uomo elegante e ben vestito. Non si tratta né di suicidio né di una disgrazia: il “visconte”, questo il suo soprannome, è stato ucciso. Richard, incaricato delle indagini, si scontra con l’omertà di chi l’ha conosciuto, tenta disperatamente di dare un volto al colpevole fra ricatti e vendette. Improvvisamente un nuovo omicidio complica definitivamente l’indagine. Poi, sepolta nella memoria, ecco finalmente la soluzione. Ha le sembianze inaspettate di una donna annegata di cui non tutti, alla Sûreté, si sono dimenticati…


Il commissario Richard. Il naso di cartone

Un oscuro assassino seriale, collegato dagli investigatori parigini a un misterioso crittogramma ritrovato in un portafogli rubato, assale le sue inconsapevoli vittime e lascia sul loro viso una firma inconfondibile e beffarda: un naso di cartone. Fin dall’inizio delle indagini Richard comprende di avere a che fare con un avversario astuto e sanguinario, un killer capace di uccidere senza un movente credibile. Un criminale che appare inafferrabile e determinato, capace addirittura di prendersi gioco della polizia che senza successo gli da la caccia. Ma la verità è dietro l’angolo, una verità sorprendente e inaspettata. Come in una angosciosa partita a scacchi, Richard riuscirà a smascherare l’assassino grazie al suo intuito infallibile.


Il Commissario Richard. Non avrete la sua testa

Non avrete la sua testa, romanzo di D’Errico inedito in volume, prende le mosse dal ritrovamento di un cadavere al Museo delle cere Grevin di Parigi. L’uomo, un facoltoso banchiere, è stato pugnalato al cuore dopo una macabra messinscena. Il suo corpo giace riverso nella tinozza occupata dalla statua di Marat, famoso personaggio della Rivoluzione Francese. L’uomo è stato truccato e vestito per confondersi con le statue esposte nel museo. Fin dal principio i sospetti cadono sul sedicente meccanico Tavernier, un pregiudicato presente quella notte al Museo...


Il commissario Richard. Il fatto di via delle Argonne

Ne Il fatto di via delle Argonne, secondo romanzo della serie, il capo della Sûreté si confronta con una vicenda agghiacciante quanto angosciosa: chi ha inscenato il finto suicidio dell’ambiguo e disonesto reduce Lenormand? Chi lo ha narcotizzato tagliandogli poi le vene fino a dissanguarlo? E perché l’ha fatto? Quali interessi inconfessabili si nascondono dietro questa crudele e spietata esecuzione? Quale ruolo hanno le tante donne che lo circondano? Fra reticenze e vendette, Richard risolverà anche l’enigma di via delle Argonne.


Il commissario Richard. La famiglia Morel

Una serie di brutali omicidi sconvolge Le Bourget, una cittadina alla periferia di Parigi. Qual è la vera identità del “vampiro”, l’ombra assassina così chiamata dai giornali? Cosa si nasconde tra le mura impenetrabili di casa Morel, una famiglia che pare interessata solo al denaro? Cosa si cela dietro lo sguardo enigmatico e triste di Élisabeth Morel, forse l’unica depositaria della verità? Una delle indagini più avvincenti e originali del Commissario capo della Sûreté, che in un finale a sorpresa riuscirà a risolvere il caso.


Il commissario Richard. Quattro inchieste

In questo libro sono raccolte quattro indagini del Commissario nato dalla penna di D'Errico: Qualcuno ha bussato alla porta, Il fatto di Via delle Argonne, L'uomo dagli occhi malinconici e La famiglia Morel. Introduzione di Loris Rambelli.


Il commissario Richard. Segni particolari: nessuno

Uno strano gruppo di eccentrici personaggi popola l’ambigua Pensione St. Cloud. E quando uno degli affittuari, un ex ufficiale di cavalleria, muore in circostanze misteriose, il fatto non sembra preoccupare più di tanto gli altri inquilini. Morte naturale. Ma Richard è di ben altro avviso: una piccola ferita sul corpo dell’uomo gli permette di formulare una prima, decisiva ipotesi, quella dell’avvelenamento. L’assassino non ha però lasciato nulla al caso e smascherarlo non è facile per il funzionario della Sûreté. Non c’è un movente e nessuno sembra avere un conto in sospeso con la vittima. Poi un nuovo, imprevedibile omicidio segna la svolta delle indagini...


Il commissario Richard. L'affare Jefferson

Ne “L’affare Jefferson” un uomo viene assassinato su un treno, nel grigio del crepuscolo. Richard è il primo ad arrivare sulla scena del delitto. È una vicenda oscura, dai contorni inquietanti, apparentemente inspiegabile. L’unico indizio è un berretto di lana trapassato da un proiettile. Chi ha ucciso Jefferson lo conosceva e cercava qualcosa di molto, troppo importante nella valigia di quell’uomo di origine inglese? Ma cosa faceva Jefferson a Parigi? Era legato all’ambiente del gioco d’azzardo?

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