Apple e Samsung, addio a chip Qualcomm: perché questa scelta?
Aggiornato il 12 Maggio 2025di Marco Ponteprino
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Samsung e Apple stanno segnando una svolta storica nel mercato degli smartphone, avviando un progressivo distacco da Qualcomm, il colosso californiano dei semiconduttori.
Secondo quanto riportato dal sito di PhoneArena nelle ultime ore, entrambe le aziende stanno investendo sempre più risorse nello sviluppo di soluzioni interne per processori e modem, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da Qualcomm e abbattere i costi di produzione.
Il debutto del modem C1 progettato da Apple su iPhone 16e, presentato nel 2025, rappresenta un passo concreto in questa direzione. Dopo anni di tentativi, l'azienda di Cupertino è riuscita a realizzare un’alternativa credibile ai chip Snapdragon, uno dei prodotti più famosi di Qualcomm.
Nei prossimi mesi, secondo le indiscrezioni, anche i modelli base di iPhone 17 e il nuovo iPhone 17 Air integreranno il modem proprietario Apple, segnando l’inizio di una transizione che coinvolgerà progressivamente tutta la gamma.
I rapporti tra i colossi del settore mobile e Qualcomm
Samsung, dal canto suo, ha vissuto una relazione complessa con Qualcomm, alternando negli anni l’uso dei già citati processori Snapdragon a quello degli Exynos sviluppati internamente.
La serie Galaxy S23, lanciata nel 2023, ha visto l’adozione esclusiva dei chip Snapdragon a livello globale, mentre per il Galaxy S24 l'azienda coreana è tornata ad alternare tra Snapdragon ed Exynos a seconda dei mercati.
Per la serie Galaxy S25, Samsung ha dovuto di nuovo affidarsi solo a Qualcomm a causa di problemi produttivi con il chip Exynos 2500. Ora, però, la compagnia sta lavorando al nuovo Exynos 2600 a 2 nm, che dovrebbe equipaggiare almeno i modelli europei della futura gamma Galaxy S26 nel 2026.
Ma perché entrambe le aziende vogliono abbandonare questi chip? Il motivo sembra principalmente economico. La produzione interna di processori e modem consente di ridurre i costi legati all’acquisto di componenti esterni e alle onerose licenze imposte da Qualcomm. Per entrambe le compagnie, affidarsi all'azienda californiana significa affrontare costi enormi, che incidono pesantemente sui margini di profitto.
Non solo: dal punto di vista tecnico, sebbene i modem C1 di Apple e i chip Exynos non abbiano ancora raggiunto le prestazioni dei migliori Snapdragon, il divario si sta colmando e, per l’utente medio, le differenze sono ormai quasi impercettibili.
Questa transizione non sarà immediata: Qualcomm continuerà a fornire chip a entrambi i produttori ancora per qualche generazione di dispositivi. Tuttavia, la strategia di Samsung e Apple è chiara: ridurre la dipendenza da fornitori esterni e rafforzare il controllo sulla catena produttiva per massimizzare i profitti.