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Telefonia mobile, guida per scegliere l'offerta più adatta

guida alla sscelta della telefonia mobile

Per aiutarti a trovare l’abbonamento telefonico più adatto alle tue esigenze abbiamo messo a confronto le migliori offerte riportando per ciascuna prezzo mensile, minuti, giga e messaggi disponibili, oltre ad eventuali servizi extra previsti dall’operatore.

Nella pagina trovi la nostra guida dedicata a tutte le informazioni che devi assolutamente avere prima di scegliere l’operatore internet e voce per la tua casa. La guida è realizzata in collaborazione con il Salvagente. I contenuti della guida sono curati da Lorenzo Misuraca, autore del libro Telefoni Bollenti, in edicola con il periodico il Salvagente e acquistabile online al prezzo di euro 9.50 

Nel volume, oltre a risposte puntuali a qualsiasi dubbio, ci sono una serie di casi pratici descritti in modo semplice e immediato per aiutare i consumatori a non incorrere in brutte sorprese.
E se sei in cerca di un abbonamento per la telefonia fissa, puoi consultare la nostra guida alle migliori tariffe voce e dati per il telefono di casa.

Mille e una proposta, ecco come orientarsi

Scegliere una nuova offerta di telefonia mobile è uno dei momenti più delicati per il consumatore. Da una parte, subisce un bombardamento pressante di informazioni, dall’altra quelle di cui avrebbe più bisogno, che nascondono aspetti sgradevoli, tendono a essere omesse o nascoste astutamente dalle compagnie. Vediamo quali accorgimenti si possono adottare in questa fase.


Innanzi tutto, per quanto meravigliosa possa sembrarvi l’offerta, ricordatevi che ‘per sempre’ nel mondo delle telecomunicazioni è un’espressione che non vale niente. Tutte le volte che vi garantiscono che passando con loro avrete dei servizi e, soprattutto, dei costi bloccati per sempre, stanno mentendo. E questo è possibile perché nel settore dei contratti telefonici, purché ne faccia menzione nel contratto, l’operatore ha diritto di cambiare le condizioni delle offerte in maniera unilaterale ogni volta che lo ritiene opportuno.

 

Per unilaterale s’intende il fatto che non è tenuto a consultarsi col cliente, né a contrattare. Significa che un’offerta ‘per sempre’ stipulata due settimane fa, oggi può essere cambiata senza batter ciglio. La libertà dell’azienda di cambiare le carte in tavola ha dei limiti, seppure ridotti. L’Agcom è intervenuta anche nel gennaio 2020 con una sentenza che ha chiarito la materia.

 

Per l’Autorità il diritto di recesso dal contratto senza costi è garanzia sufficiente solo se gli operatori si limitano a modificare le originarie condizioni del contratto sottoscritto, non se inseriscono una novità vera e proprio. Dunque si può cambiare la tariffa, per intendersi, ma non introdurre un servizio a pagamento obbligatorio. Del resto, lo stesso Consiglio di Stato con una sentenza del 2019, aveva chiarito: “Le modifiche unilaterali possono riguardare soltanto la variazione di condizioni già contemplate nel contratto”.

 

Vediamo alcune delle voci più comuni da considerare quando si stipula un contratto telefonico che possono facilmente trasformarsi in trappole.

Costi di attivazione telefonia mobile

I costi di attivazione relativi alla telefonia mobile si riducono a due fattori: la nuova Sim, nel caso sia un contratto da zero, e non un passaggio da un vecchio operatore, e l’attivazione vera e propria. In genere, il costo complessivo è di 10 euro, ma alcune compagnie lo cancellano in promozione. Controllare prima di accettare l’offerta, perché non sempre i costi di attivazione vengono evidenziati adeguatamente dall’operatore in fase di stipula del contratto.

Vincoli di permanenza

Nel caso della telefonia mobile, i vincoli di permanenza minima sono spesso associati particolari promozioni sull’abbonamento mensile possono essere vincolate alla durata del contratto (in genere 12 o 24 mesi). Nel caso si decidesse di rescindere il contratto prima, ci si troverebbe a pagare il residuo di promozione scontato all’inizio. Attenzione perché l’Agcom ha chiarito che questi importi devono essere inversamente proporzionali al tempo passato dall’inizio del contratto.

Accessori e terminali in offerta

Con gli smartphone in comodato, la compagnia legherà questa ‘generosità’ a vincoli temporali e rate da restituire nel tempo anche a contratto rescisso.

Piani tariffari base

Oltre l’offerta attivata, esiste sempre un piano tariffario base che si attiva quando vengono sforate le condizioni incluse nell’opzione (per esempio quando si finiscono i giga disponibili per navigare). Controllate che condizioni di questa tariffa non siano troppo onerose, e soprattutto che l’operatore non vi attivi un piano base a pagamento, con servizi extra che non vi interessano

Occhio al telemarketing selvaggio

In generale, non fidatevi mai delle parole dette al telefono dall’operatore o al negozio. È vero che sono tenuti a dirvi la verità e che, nel caso di un contratto stipulato al telefono, avete il diritto a risentire la registrazione telefonica dell’intera telefonata per dimostrare di essere stati presi in giro con promesse false, ma è una procedura spesso lunga e sfiancante, che vede l’operatore rimbalzare la richiesta e fare orecchie da mercante sperando che vi stanchiate per primi. La cosa migliore è non attivare mai contratti proposti frettolosamente al telefono, o su due piedi in un angolo informazioni in un centro commerciale.

 

Fatevi spiegare l’offerta, fatevi dire come si chiama, e poi andate a controllarne le condizioni con calma a casa, sul sito dell’operatore. Il segreto è scorrere l’homepage fino in fondo, dove troverete il link ‘trasparenza tariffaria’. Cliccandoci troverete l’elenco delle offerte attive, e per ognuna il prospetto con tutte le informazioni obbligatorie per legge, costi e vincoli inclusi. È vero che per i vecchi clienti o per chi ha deciso di cambiare compagnie, l’operatore ha la possibilità di fare offerte ad hoc, più vantaggiose, al telefono, che non sono incluse sul sito. Ma in questo caso, fatevi spiegare l’offerta, date appuntamento per una seconda telefonata, e registratela, avvertendo l’operatore che lo state facendo, così avrete uno strumento in più per evitare promesse da marinai. L’operatore è comunque tenuto a mandarvi il contratto completo in formato cartaceo per ratificare il contratto.

Come liberarsi di un contratto non richiesto

Diritto di recesso


Innanzi tutto, il consumatore ha 14 giorni di tempo per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione.
I 14 giorni decorrono: nel caso di contratti di servizi, dal giorno della conclusione del contratto; nel caso di contratti di vendita, dal giorno in cui il consumatore entra in possesso del bene.
Il recesso si esercita presentando al professionista una dichiarazione esplicita in tal senso (spesso l’azienda rende disponibile un apposito modulo da inviare per raccomandata a/r o telematicamente).
In caso di recesso del cliente, il professionista rimborsa tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore, eventualmente comprensivi delle spese di consegna, senza indebito ritardo e comunque entro 14 giorni dal giorno in cui gli perviene la comunicazione di recesso.
Nel caso in cui il consumatore non sia stato informato circa le modalità e i tempi dell’esercizio di recesso, può recedere entro 12 mesi dalla data di consegna del bene o dalla data di conclusione del contratto, se è stata richiesta la prestazione di un servizio. Se invece ci troviamo di fronte a una vera e propria truffa, ecco alcune indicazioni su come muoversi.

 

Primo: non pagare


La prima cosa da sapere è che in caso di ‘forniture non richieste’ di beni, servizi, acqua, gas, elettricità, teleriscaldamento e contenuto digitale, il consumatore non deve pagare nulla. Inoltre, il venditore non richiesto non può chiedere al distributore la sospensione della fornitura per morosità, fino alla conclusione della controversia.

Inviare reclamo all’azienda
All’attivazione di un contratto mai richiesto si deve rispondere immediatamente contestando l’accaduto al venditore in modo formale, con una raccomandata a/r in cui si dichiari di non aver mai richiesto la fornitura né sottoscritto alcun ordine o contratto e diffidando il venditore dall’avanzare richieste in merito.

 

Segnalazione all’Antitrust


Altro esposto si può fare all’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust), dato che le attivazioni di contratti non richiesti o carpiti con inganni od omissioni sono considerate “pratiche commerciali scorrette”. In questi casi, l’Antitrust apre un’istruttoria cui può seguire la condanna a sanzioni pecuniarie a carico del venditore.

 

 

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