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Coronavirus e auto ferma: le migliori soluzioni per salvare la batteria

batteria auto
Il coronavirus ha forzato alla sosta non solo noi cittadini ma anche le nostre auto e moto. Ecco dei piccoli accorgimenti per tenerle in forma e sempre pronte a partire in caso di necessità.

Il blocco delle attività a causa del coronavirus ha costretto molti cittadini a lasciare la macchina ferma per molto tempo. La sosta prolungata comporta una serie di problemi al veicolo. I componenti che risentono maggiormente della sosta forzata sono pneumatici e batterie. I primi, tendono a sgonfiarsi e con il gravare dell'autovettura sempre sullo stesso punto tendono ad ovalizzarsi: per preservarli basta gonfiarli ad una pressione leggermente più elevata, nell'ordine dei 0,5 bar, e spostare, ogni tanto, il veicolo di pochi centimetri in modo tale che la ruota faccia un angolo di circa 60 gradi. Preservare la batteria è invece un po' più complesso, perché bisognerebbe avviare il motore con regolarità e fare un percorso di diversi chilometri per ottenere tutta la carica che serve a compensare quella sprecata dal motorino d'avviamento. La soluzione classica per fornire l'energia necessaria è collegare un caricabatterie, un dispositivo ormai quasi miniaturizzato, che si collega da un lato a una presa elettrica e dall'altro con dei morsetti alla batteria dell'auto. Ovviamente è una soluzione praticabile per chi può mettere l'auto in garage, altrimenti bisognerebbe smontare la batteria stessa, ricaricarla e rimontarla. La soluzione più moderna è molto più pratica, economica ed ecologica, basta collegare alla batteria un piccolo pannello solare! Per evitare furti, atti vandalici e danni da intemperie, il pannello si può anche montare all'interno dell'auto, sotto al parabrezza, con ventose e ganci forniti in dotazione. Il collegamento all'impianto elettrico è semplicissimo e si effettua con un cavo accendisigari o con i morsetti.

Ecco le migliori soluzioni per tutte le esigenze, pannelli solari e carica batterie, ma anche l'avviatore di emergenza, un salvavita qualora la batteria sia a zero e ci sia l'urgenza di usare il veicolo.

Pannelli solari: le tipologie

Qui di seguito abbiamo elencato vari tipi di pannelli solari che si differenziano fra di loro: per la costruzione, il tipo di aggancio al parabrezza e per la potenza. Ne abbiamo scelti tra 5 e 18W, qual'è quello più indicato per la vostra autovettura? La batteria non può ricevere una carica troppo veloce e oltretutto non è nemmeno opportuno caricarla troppo, perché si rischia di danneggiarla. Quindi sceglieremo un pannello piccolo se c'è tanto sole e se la macchina è un'utilitaria, uno più grande se la zona in cui parcheggiamo di solito prende poco sole diretto o se l'autovettura è di grossa cilindrata. Per i più smaliziati con il fai da te, optando per il pannello più grande, c'è la possibilità di accoppiare un regolatore di carica che stacca automaticamente il pannello a batteria carica.

I migliori pannelli solari da auto economici, da 5W o 10 W

Questo pannello è ideale per le piccole autovetture, per le moto e anche per automobili più grandi qualora ci sia tanto sole durante la giornata. 5W corrispondono a circa 0,4 ampere-ora, il che vuol dire che per caricare per intero la batteria di una piccola autovettura ci vorranno 100 ore, ma andrà comunque bene per fare il mantenimento, ovvero compensare la scarica fisiologica. La bassa potenza evita che la batteria possa danneggiarsi per eccesso di carica. Tra i pannelli di questa potenza abbiamo scelto questo di Eco Worty per il costo contenuto e la semplicità d'installazione. Tramite le ventose e ai due cavi in dotazione, si può installare sia dentro che fuori l'abitacolo. Viene infatti fornito sia il cavo per la presa accendisigari che quello con i morsetti da applicare direttamente sulla batteria. Per il montaggio interno la soluzione più comoda è l'accendisigari, ma alcune auto staccano dal circuito l'accendisigari a macchina spenta, per cui bisognerà collegare i morsetti. Facendo attenzione a non schiacciare il cavo in cerniere e parti metalliche, si può far uscire il cavo dal cofano e farlo entrare in abitacolo dallo sportello, attraverso la guarnizione. L'unico difetto è la lunghezza del cavo, che potrebbe essere insufficiente per alcune auto ( a fine articolo trovate la guida per prolungare i cavi). Spendendo qualcosa in più è disponibile il modello da 10W.

 

Il migliore pannello solare da auto: Suaoki/Betop da 18W

Per chi ha un'auto con una batteria medio grande o parcheggia l'auto in posti dove il sole latita, potrebbe opportuno scegliere questo pannello in grado di erogare una potenza massima di 18W. L'abbiamo utilizzato per ricaricare la batteria quasi scarica di una vettura turbo diesel di media cilindrata. In un solo giorno ha portato la tensione, con servizi accesi, da 10,6 a 12,1 volt, permettendo quindi di avviare il motore come ad auto nuova. L'auto era parcheggiata in un punto dove riceveva il sole diretto per due ore scarse al giorno. Questo pannello ha in dotazione le ventose da montare ai quattro angoli per il fissaggio al parabrezza e anche due moschettoni a sgancio rapido. Per il collegamento elettrico ci sono due cavi, uno con la presa accendisigari, e uno con i morsetti, per adattarsi alle necessità di tutti. I cavi sono sufficientemente lunghi, ma potrebbe essere comunque necessario estendere quello con i morsetti, se la vettura stacca l'accendisigari in sosta. Noi ad esempio avevamo bisogno di una trentina di centimetri in più, abbiamo risolto con i classici cavetti da batteria, isolando ovviamente con attenzione le pinze per evitare cortocircuiti. Per una gestione ottimale della carica i più esperti potrebbero aggiungere al circuito un regolatore di carica, che esclude il pannello a batteria piena, con un costo davvero esiguo. Per effettuare il test abbiamo acquistato il pannello a circa 38 Euro. Il terzo pannello è in teoria equivalente, ha anche una porta USB, è estremamente conveniente, ma essendo spedito dalla Cina, richiede circa un mese per la consegna e non l'abbiamo ancora testato.

Il regolatore di carica

Se utilizziamo un pannello solare troppo grande, oppure abbiamo troppa esposizione al sole, o ancora non possiamo staccare il cavo a carica avvenuta, si può ricorrere a un regolatore di carica, che verifica lo stato della batteria e la scollega elettronicamente quando necessario. Ciò permette anche di collegare un pannello più potente senza preoccupazioni. Il regolatore fornisce altre funzioni utili, come le due porte USB per ricaricare power bank, telefoni cellulari, tablet, fotocamere, droni, quasi tutto ciò che si può alimentare via USB. Cosa è necessario? Tagliando i cavi in dotazione con il pannello non c'è bisogno di acquistare dell'altro, ma se non si vuol perdere la garanzia del pannello, bastano un cavo di prolunga accendisigari con i morsetti per la batteria e delle forbici.

I pannelli pieghevoli super potenti con regolatore di carica

Finora abbiamo visto dei pannelli solari relativamente piccoli da poter collegare all'autovettura, barca o moto per una ricarica lenta,  insomma montarli e lasciarli lavorare con calma. Qualora invece volessimo puntare su qualcosa di veramente potente, in grado di ricaricare sufficientemente anche una batteria molto grande in un paio d'ore, ecco la soluzione. Parliamo di un pannello da 80 o 100W, più rapido di un caricabatterie a corrente elettrica, dotato del regolatore di carica che stacca il pannello dalla batteria per evitare di rovinarla. Il regolatore di carica ha anche delle porte USB per ricaricare direttamente smartphone, tablet, fotocamere, computer. Curiosità: se avete paura di danneggiare la batteria, sappiate che l'alternatore di un'autovettura in genere eroga, a regime ottimale, circa 250W.

Il migliore caricabatterie da auto/moto: Einhell CE-BC 4 M che "resuscita" batterie compromesse

Chi mette la vettura in autorimessa o in garage, non si può affidare alla potenza del sole, ma probabilmente avrà a disposizione una presa elettrica.  In questo caso la soluzione migliore è un caricabatterie elettronico, in grado di adattare automaticamente la portata di energia alle condizioni climatiche e allo stato di carica. I modelli con queste caratteristiche sono tanti, abbiamo scelto questo modello di Einhell perché, pur essendo di un marchio noto, è disponibile a un costo contenuto e con spedizione rapida Prime, supporta batterie da 3 a 120 Ah, con velocità modulabile da 1 a 4 A, è resistente a schizzi e umidità (IP65), ha la funzione di mantenimento (collegalo e dimenticalo), ma anche quella di rigenerazione: con la carica ad impulsi riesce spesso a ridar vita a batterie compromesse. A completare l'ottimo quadro, il display LCD che indica tutte le informazioni sullo stato della batteria e sull'attività del caricatore.

Nota: con una portata di corrente massima di 4A non è velocissimo, per caricare una batteria da 60 Ah completamente scarica ci vogliono più di 15 ore, ma più lento è il processo e più si tutela la vita della batteria. Il caricabatterie è disponibile anche in una versione semplificata senza display LCD, in grado di caricare anche batterie da 6 volt.

I migliori caricabatterie da auto/bus/camion economici con rigenerazione delle batterie 12/24V

Questi due caricabatterie, anche se proposti con marchi diversi, sono praticamente identici e sono completi di tutte le caratteristiche necessarie a un prezzo molto conveniente. Grazie a sensori vari, termometro ed un microprocessore, sono dotati di rilevazione intelligente del tipo di batteria, mantenimento della carica  e modalità di rigenerazione delle batterie compromesse. Rispetto alla nostra migliore scelta Einhell non sono impermeabili, ma sono più potenti (velocità max 8A) e supportano anche batterie a 24V, sia quelle di camion e autobus, ma anche quelle al litio utilizzate da autovetture tecnologicamente avanzate. Hanno una qualità costruttiva leggermente più bassa rispetto ai marchi occidentali, ma costano meno: attenzione ai tempi di consegna, solo i prodotti  Prime hanno tempi rapidi.

Per chi vuol spendere qualcosa in meno, questi caricabatterie sono molto simili ai precedenti: possono però caricare batterie solo a 12V e la velocità massima di ricarica è di 6A.

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L'avviatore d'emergenza (o jump starter)

L'avviatore d'emergenza (qui trovate un articolo ad hoc) è un super power bank dotato però di un'elettronica speciale e una presa per collegare un cavo intelligente con i morsetti per la batteria. In caso di bisogno basta collegare i morsetti alla batteria e l'avviatore fornirà per 30 secondi la potenza necessaria ad avviare il motore della macchina. Ce ne sono di varie potenze, indicati con lo spunto espresso in Ampere. Le auto diesel hanno bisogno di avviatori più potenti, a partire da 800 Ampere. In ogni caso suggeriamo di avere un dispositivo sovradimensionato per evitare brutte soprese. Ci sono modelli che arrivano anche a 2000/2500A, adatti anche a camion da 8000 di cilindrata (attenzione però a Camion e Bus con batteria da 24V, in tal caso bisogna optare per modelli appositi, come il terzo qui sotto). Quando non si usano come avviatori restano dei potenti e utili power bank, in grado quindi di ricaricare smarpthone, tablet, computer e quant'altro. Qui ne abbiamo elencati due, uno da 800 A ed uno da 2000 A, davvero speciale, perché dotato di inverter, ha anche una spina a 230V con adattatore internazionale.

Come prolungare i cavi per i pannelli solari

Come abbiamo visto la soluzione migliore per ricaricare una batteria o tenerla in carica è il pannello solare. Tuttavia i cavi in dotazione potrebbero non essere lunghi a sufficienza per tutte le applicazioni: gli esperti del fai da te non hanno bisogno di consigli, per gli altri invece ecco dei cavi per prolungarli, senza dover usare alcuno strumento, né forbici né saldatore. Possono bastare circa 10 Euro per una prolunga per il cavo accendisigari con fusibile con cavo da 4 metri. Per chi deve collegare il cavo direttamente alla batteria, ci sono degli altri cavi che hanno da un lato i morsetti e dall'altro il connettore accendisigari femmina (bisognerà acquistare entrambi). Alcuni come il pannello Suaoki possono essere prolungati con un cavo coassiale, anche se è più complesso trovare spinotti esattamente uguali.

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