Un nome, tanti significati e utilizzi: pochette, clutch o semplicemente borsette. La pochette ci fa subito pensare a quella speciale borsetta da cui non riusciamo a separarci, soprattutto per la sera. Ma la pochette è anche il famoso fazzoletto da taschino che fa capolino dalla giacca maschile. Il concetto, mutuato dal francese, è quello appunto di tasca: dove potremmo riporre l’essenziale se non in un astuccio da portare sempre con noi?
Questa borsetta è decisamente un accessorio imprescindibile, piccolo divertissement per gli stilisti che ne fanno uno sfogo per la fantasia. Un esempio su tutti è quello di Judith Leiber, la creativa ungherese che è riuscita a trasformare i suoi mini scrigni preziosi in cupcake, animali, fiori, teschi e tanti altri soggetti per cui vanno matte le star. La maison Etro ha invece pensato di tramutare la sua busta portainvito delle ultime sfilate di Milano nella pochette RSVP (Répondez s’il vous plait), personalizzabile con il proprio nome sulla famosa stampa paisley, simbolo del marchio.



Nelle foto la borsa gioiello di Irima Bass a New York; Diane Kruger porta una clutch a contrasto sul red capet del Met Gala e Miley Cyrus sfoggia una clutch al party Vanity Fair
La pochette più sporty: Ira del Valle

Proprio perché per definizione la pochette è di piccole dimensioni, è considerata da alcuni un accessorio necessariamente elegante. Il modello proposto da Ira del Valle smentisce questo assioma all’apparenza inconfutabile: la pelle con profili a contrasto e cuciture in vista, la fibbia che richiama quella di una cintura, il colore vivace e il formato ridotto, ma non micro, ne fanno una borsetta da indossare di giorno. Non a caso la si può portare a marsupio. Basterà però applicare la tracolla con catena ed abbinarla ad un vestitino tinta unita per renderla altrettanto spendibile per un aperitivo o una serata.
Pro: è in vera pelle e made in Italy
Contro: è rigida e non troppo spaziosa
La pochette più romantica: YNOT

Londra, Parigi, New York o Milano? Non parliamo di prossime mete di viaggio o di fashion week ma delle fantasie sulle pochette in PVC di Y-Not, dove i paesaggi sembrano disegnati. Perfette per amanti di cartoline, foto e quadri. O per le romantiche che portano una città nel cuore e che avranno cosi il pretesto per pensarci, ogni qualvolta aprano la borsa. La chiusura è con la zip. Sul lato coperto, un’ulteriore taschina con cerniera custodirà in maniera pratica e discreta un biglietto, un accendino o un lipgloss. Un charm è incluso nel prezzo.
Pro: è originale e da vera sognatrice
Contro: non è facile da abbinare come il tinta unita
La pochette a busta: Caspar

È una delle pochette più amate. Essenziale, geometrica eppure cosi chic: si tratta della borsetta che si finge una busta da lettere. Gli inglesi preferirebbero chiamarla clutch, dal verbo che significa stringere, afferrare, perché è il modello che si presta di più ad essere portato tra le mani come un portafoglio. La pochette Caspar è venduta però con la cinghietta da polso e la tracolla regolabile, promettendo cosi di non essere di impiccio. Si chiude con un bottoncino magnetico ma, buona notizia per le più ansiose, è dotata anche di cerniera.
Pro: è disponibile in tante nuance metalliche e satinate
Contro: è minimal
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