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Lo faccio subito o domani? Smettere di procrastinare si può

donna pensierosa

Fare o rinviare, questo è il problema. In un mondo bombardato da distrazioni interne (troppi pensieri) ed esterne (dai colleghi alle notifiche social) la concentrazione è diventata merce rara più che preziosa. Essere produttivi e soprattutto puntuali richiede oggi più che mai uno sforzo continuo. Fioccano in questo contesto i manuali che ci spiegano come calmare il balletto dei pensieri che abbiamo in testa per rimanere focalizzati su un progetto anche quando in un open space le voci degli altri ci portano verso mille altre direzioni.

Ma procrastinare è per forza un male? Fabio Massimo Cunctator facendo del temporeggiare una strategia aveva stremato Annibale. Però non potremmo leggere "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di Carlo Emilio Gadda se l’editore a un certo punto non lo avesse strappato dalle mani dell'autore per darlo finalmente alle stampe. Il tema è ampio e richiede tempo oltre che approfondimenti di esperti. Ma una riflessione ci può aiutare a capire da che parte vogliamo stare (procrastinatori o no?) ed eventualmente come smettere di rimandare.

Nota personale. Una volta in un piccolo supermercato di Milano 3 una signora in coda alla cassa ha premesso “scusate se sono organizzativa” prima di sistemare il carrello nostro e di altre persone perché lo spazio intorno alla cassa fosse sfruttato in modo più efficiente. Dove finisce l’ansia e inizia l'organizzazione?

 

Ecco alcuni suggerimenti di lettura

Francesco Cirillo: "La tecnica del pomodoro"

La tecnica del pomodoro prende il nome da un timer a forma per l’appunto di pomodoro che l’autore ha usato quando era studente universitario per scandire in moduli da 25 minuti il tempo dedicato allo studio.  Un sistema che ha poi rifinito e diffuso tanto che oggi viene usato in alcune aziende per diventare più efficienti. Non è complicato: si parte facendo un elenco delle "cose da fare oggi" a cui affiancare un elenco di "attività imprevisti e urgenti" da appuntare, via via che si prensentano, senza interrompere l'attività principale. Le interruzioni interne, scrive l'autore, "solitamente mascherano la nostra paura di non riuscire a portare a termine il lavoro nel modo e nei tempi in cui vorremmo finirlo".

Piers Steel: "Da domani non rimando più"

Un titolo molto ottimista per un libro in cui vi potreste rispecchiare: qui ci sono gli indentikit dei procrastinatori. Ci sono anche dei test per capire quanto è radicata l'arte di rimandare una decisione da prendere o una telefonata da fare. La procrastinazione, quando prende il sopravvento, può portare a stress, ansia, frustrazioni e sensi di colpa. Piers Steel, psicologo e studioso del tema, dà anche una spiegazione scientifica su come nasce e dei suggerimenti su come comportarsi per evitare di rimandare a domani quello che potremmo fare oggi.

John Perry: "La nobile arte del cazzeggio"

Da un estremo all'altro. John Perry, filosofo di Stanford, ha scritto qualche anno fa questo libro dedicato all'arte di procrastinare. Arte di cui è stato maestro visto che l'uscita del volume è stata rinviata per 17 anni. La soluzione del problema, questo il succo, è rimandare il problema. O meglio, concentrarsi sugli impegni meno urgenti per poi affrontare, alleggeriti, quello più importante. In questo modo si supera il senso di colpa e al contempo si dà la sensazione agli altri di essere attivi. Nota: il titolo inglese è decisamente più elegante: "The Art of Procrastination".

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